Fratture di glena

Fratture di glena

La glena è la porzione della spalla che contiene la testa omerale.

Ha una superficie concava di circa 1/3 della sfera convessa dell’omero e la sua integrità è fondamentale per la stabilità della spalla e per prevenire un’artrosi. Le fratture di glena avvengono per traumi ad alta energia come cadute e traumi automobilistici. Le prime radiografie (figura 1) possono misconoscere una frattura (a volte visibili ad un occhio esperto di spalla) ed impone un approfondimento con un esame TAC della spalla stessa (figura 2). Altre volte la scomposizione è eclatante, ma un esame TAC è sempre di fondamentale importanza per valutare la grandezza del frammento e di quanto è scomposto: ciò è basilare nella decisione terapeutica.

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Fig.01
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Fig.02

Clinicamente il paziente riferisce dolore e difficoltà a sollevare la spalla. Altre volte si associa anche una sensazione di instabilità.

Il trattamento dipende dal grado di spostamento della frattura e dalla grandezza dei frammenti. Scomposizioni minime e pazienti con poche richieste funzionali possono essere trattati conservativamente con successo mediante un periodo di 3-4 settimane con tutore e successiva prescrizione di fisioterapia. Quando la grandezza del frammento e la scomposizione sono maggiori è consigliato il trattamento chirurgico in quanto il mancato ripristino dell’anatomia può, di conseguenza in futuro, portare ad una spalla instabile e artrosica.

TRATTAMENTO CHIRURGICO

Dipendente dalla grandezza dei frammenti e dall’orientamento della frattura, la chirurgia può essere artroscopica oppure a cielo aperto.

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Fig.03
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Fig.04

Trattamento artroscopico: questo è possibile se il/i frammento/i sono nella regione antero-inferiore oppure postero-inferiore della glena. In artroscopia non è necessario eseguire alcun taglio cutaneo, è possibile riposizionare il frammento nella sua posizione e fissarlo con 3 ancore (se il frammento è sottile) (figura 3) oppure con 1-2 microviti (se il frammento è più spesso e grande) (figura 4). L’artroscopia ha anche il vantaggio di potere visualizzare perfettamente tutte le altre componenti cartilaginee, legamentose e tendinee della spalla e trattarle al contempo.

Trattamento a cielo aperto: questo approccio si rende necessario quando il frammento è di maggiori dimensioni ed inferiore (figura 5): questo impone il posizionamento di 1 o più viti dal basso verso l’alto e ciò non è possibile effettuarlo in sicurezza in artroscopia per la presenza dei vasi e nervi. La via comporta un passaggio agevolato tra due muscoli (deltoide e grande pettorale) e l’apertura lungo le fibre di un altro tendine (sottoscapolare) senza distaccarlo (figura 6). E’ una chirurgia che necessita di grande dimestichezza con la chirurgia della spalla ed una profonda conoscenza dell’anatomia.

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Fig.05
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Fig.06
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